
Made in Italy: Eccellenze in Digitale.
Un sostegno per le aziende che vogliono affrontare la sfida dell’innovazione digitale.
Un sostegno per le aziende che vogliono affrontare la sfida dell’innovazione digitale.
Power Up Connect è un evento che Google organizza, affidandosi alla rete dei Partners Certificati, per diffondere in modo più capillare le opportunità offerte dalla piattaforma per la pubblicità online, Google AdWords.
I Partner che aderiscono al Programma “Power Up Connect” usufruiscono di questa opportunità, in cui Google stessa comunica in diretta con le aziende per mezza di un Hangout on Air trasmesso in diretta dalla sede italiana di Google.
Anche io faccio parte del gruppo di Partners che hanno aderito al programma e sarò a disposizione di coloro che vogliono formulare domande al termine dell’Hangout e rimarrò a disposizione di chi vorrà iniziare il percorso per raggiungere la visibilità sul web.
Per questo, in qualità di Partner Certificato, sarò lieto di mettere le mie conoscenze a disposizione di coloro che parteciperanno, mercoledì 25 febbraio 2015, dalle ore 13.45 in poi, all’evento organizzato all’interno dello spazio LAB22 Coworking, a Monterotondo (Roma) in Via delle Rimesse n.22 (San Rocco – Palazzo Ca.Ri.Ri.).
L’esperienza acquisita nei molti anni di campagne pay per clic, unita al continuo aggiornamento sugli strumenti offerti da Google, mi consente di poter dire che il web è la nuova piazza del mercato dove si creano tutte le opportunità per poter competere nei vari settori e riuscire a sfruttare questa opportunità può rivelarsi, per un imprenditore, artigiano o commerciante, un vantaggio da sfruttare.
La partecipazione all’evento è totalmente gratuita e chi parteciperà riceverà un piccolo omaggio offerto da Google per testare la validità della pubblicità online nel proprio settore.
Lab22 Coworking è però anche e principalmente uno spazio di lavoro condiviso da imprenditori, aziende, professionisti che hanno l’esigenza di ridurre i costi di gestione di un ufficio proprio ed aumentare le possibilità di collaborazione con altri imprenditori, aziende, professionisti.
Via delle Rimesse, 22 – Monterotondo (Roma)
(San Rocco – Palazzo Ca.Ri.Ri.)
Mercoledi 25 Febbraio 2015
14.00 – 15.00
Gli argomenti trattati saranno:
Errore: Modulo di contatto non trovato.
Nello scrivere del rapporto imprenditori-economia digitale c’è una frase di Elio Catania, presidente di Confindustria Digitale, detta nel corso dell’intervista, rilasciata al Sole 24Ore del 3/11/14, che ancora oggi rimbomba nella mia testa.
La frase è questa: “Un imprenditore che non si occupa di Ict non si sta occupando del futuro della sua azienda“.
Può sembrare eccessiva come affermazione se non fosse supportata da argomentazioni reali, prima fra tutte la constatazione della disparità digitale delle PMI italiane rispetto a quelle di altri paesi sviluppati, la perdita di troppi punti di Pil proprio a causa di questi ritardi nell’accettazione del nuovo modo di concepire l’impresa, integrandola con i vantaggi forniti da internet, sempre demonizzato nel nostro paese.
Un altra spallata decisa viene poi data, sempre nell’intervista, quando afferma che è finito il tempo delle scuse, bisogna che ognuno si rimbocchi le maniche e inizi a lavorare, senza più scuse, ora il governo si sta facendo promotore di tante iniziative.
Il mio punto di vista è che l’ostruzionismo, che prima veniva fatto dalla PA, oggi risieda maggiormente nelle menti dei piccoli imprenditori che, preoccupati dalla recessione, non si preoccupano abbastanza della trasformazione che l’economia digitale ha portato, chiudendosi dietro paradigmi tradizionali ormai obsoleti.
I dati sono inconfutabili: l’83% delle imprese fallite nel 2013 non aveva un sito web e solo il 4% delle imprese vende online.
Naturale a questo punto associarsi all’affermazione di Elio Catania che se un imprenditore non si occupa di questo non si sta occupando del futuro della sua azienda.
Il rapporto imprenditori-economia digitale lo sperimento tutti i giorni, quando parlo con gli imprenditori della mia città, Roma, ancorati a logiche di marketing che fanno preferire migliaia di volantini cartacei ad una campagna di pubblicità online.
Senza pensare ai vantaggi che il cambiamento potrebbe portare.
Tu che leggi, vuoi far parte di quel 83%?
Pensi ancora che internet non funziona?
Hai provato a rivolgerti ad un professionista che possa indicarti la strada giusta?
Analisi SEO di un sito web è il titolo dell’incontro che si è tenuto questa mattina, gratuitamente, a Roma, nella scuola Archimede Informatica. Tengo nella scuola corsi di web marketing e SEO, base ed avanzati, in aula ed online, e in accordo con la proprietà, diamo vita periodicamente a questi incontri a tema per far conoscere agli allievi della scuola, ma anche a persone esterne, il valore del web marketing, e condividere esperienze relative alla visibilità dei siti web.
Abbiamo toccato, con le persone che hanno partecipato, molti argomenti importanti, su ognuno dei quali abbiamo fornito informazioni e nozioni di base, senza poter approfondire il discorso visti i limiti imposti dal tempo a disposizione.
Mi è sembrato di percepire un buon livello di interesse da parte dei partecipanti ed ho avuto l’impressione che il messaggio che abbiamo voluto lanciare sia arrivato a destinazione, il messaggio è che non basta avere un sito “bello” ma è importante avere un sito “visibile” sui motori di ricerca, per poter comunicare attraverso il web e riuscire ad intercettare chi sta cercando i prodotti o i servizi che abbiamo da offrire.
Naturalmente c’erano persone che gia conoscono l’HTML ed i CSS, che hanno apprezzato maggiormente gli aspetti tecnici di questa analisi SEO, altre persone, con minori conoscenze tecniche, avranno apprezzato maggiormente gli aspetti legati alla comunicazione sul web, all’interazione con i social network, ed ha preso vita un colloquio fluido, non vincolato ad un semplice rapporto docente/allievo ma aperto a considerazioni e condivisioni di esperienze personali e professionali.
Gli esempi migliori sono stati fatti con il sito della scuola stessa, usandolo come cavia, per mostrare strumenti di analisi per i vari TAG inseriti nel codice HTML, per valutare i tempi di caricamento di una pagina web, ma anche per fare analisi sulle parole chiave utilizzate e le posizioni acquisite nelle pagine dei risultati dei maggiori motori di ricerca e principalmente su Google.
Come è ovvio pensare questi incontri sono semplicemente una occasione per mostrare la professionalità, la competenza e la passione per la materia trattata, che non si possono trasferire con una lezione di due ore; è necessario invece seguire un percorso didattico organico e completo per ottenere risultati pratici sul campo in una professione che apre le porte del web, ne sperimenta le regole e le utilizza per far ottenere vantaggi competitivi alle aziende che si rivolgono ai professionisti di questo settore.
Oggi internet è diventata l’unica strada per le aziende che vogliono continuare a vivere anche in futuro, ma servono professionisti preparati che sappiano fare la differenza, che portino risultati concreti.
Se vuoi diventare un professionista del web non puoi limitarti ad imparare a fare un sito internet “bello”, impara a rendere un sito web “visibile”.
I programmi ed i dettagli dei corsi, in aula e online, sono disponibili nel sito web della scuola ai seguenti link:
“Un digital trainer per le Pmi” è il titolo di un articolo sul Corriere delle Comunicazioni di oggi di Maria Rita Fiasco, vice presidente per la nuova impresa di Assinform.
Nell’articolo si parla delle nuove iniziative realizzate da “Nuova Impresa” per favorire “l’innovazione e lo sviluppo del sistema produttivo delle Pmi e la nascita di nuove imprese, attraverso l’Ict e la diffusione di una cultura digitale in ogni aspetto del business”.
“Il ruolo delle Mpmi (micro, piccole e medie imprese) è ampiamente riconosciuto a livello comunitario: le Pmi rappresentano il 99% delle imprese con un contributo all’occupazione superiore al 67% e un valore aggiunto superiore al 58%.”
Secondo me è importante sottolineare l’importanza di queste aziende all’interno del sistema produttivo italiano.
Ancora più importante puntare il dito sulla mancanza di iniziative che possano favorire l’internazionalizzazione e l’incremento dello sviluppo di sistemi di vendita evoluti (e-commerce).
In questa ottica, credo che la creazione e la diffusione di una figura, Digital Trainer, che possa aiutare queste imprese a superare la fase iniziale di un percorso di innovazione, sarebbe fondamentale e potrebbe fornire quello slancio necessario alle MPMI italiane per scavalcare il muro che le divide dal futuro, anche quello più prossimo.
Spero che questa iniziativa non si riveli come il solito “buco nell’acqua” e possa portare realmente la scintilla necessaria ad accendere il fuoco dell’innovazione.
Naturalmente un Digital Trainer dovrà essere una figura adeguatamente preparata e predisposta a seguire lo sviluppo digitale aziendale in tutte le sue sfaccettature: comunicazione, sistemi di vendita, sistemi di pagamento, advertising, presenza sul web, e tutto quanto si renda necessario lungo il percorso.
Potrebbe essere anche la scelta di un giusto software gestionale, che consenta semplicità d’uso e velocità nell’analisi dei dati per prendere le decisioni.
Chissà che con questa iniziativa non si riesca a far decollare anche le MPMI italiane?
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